Anish Kapoor ^©  

(1954)

Iscrizione sul retro: AK0 14 020

Provenienza:
Gladstone Gallery, Bruxelles, come da etichetta sul retro

-

Anish Kapoor (Mumbai, 1954, vive e lavora a Londra) è uno degli artisti più significativi ed influenti del panorama dell’arte contemporanea internazionale. Generalmente noto al grande pubblico per le sue imponenti sculture, Kapoor affida alla pittura il suo lato più intimo e privato; d’altronde egli stesso tempo fa si definì “un pittore che lavora come scultore”. Le sue gouaches indagano temi molto cari all’artista, quali la compenetrazione tra pieno e vuoto, l’idea di infinito, le ambivalenze tra concavo-convesso, presenza-assenza, tangibile-intangibile.

Nelle sue opere pittoriche non c’è nulla di semplice, le sue sciabolate di colore sono violente, esplosive, a tratti brutali, caratterizzate da una gestualità dirompente. L’accento è posto tutto sul colore, che diviene materia e assume una dimensione quasi scultorea. Domina il rosso cremisi, il colore preferito dall’artista, che ama il rosso perché, afferma: “è il colore della violenza, ha una presenza fisica e un’oscurità intrinseca, più scura del nero”. Ma il colore non resta puro, e si sporca di tonalità di gialli e grigi, in una sapiente e studiata scelta cromatica.

Nella gouache su carta del 2014 qui presentata a dominare è proprio quel colore rosso che esprime, nel linguaggio dell’artista, l'esplorazione dell'interiorità del corpo, mostrando ciò che di solito è nascosto sotto la pelle, ciò che dimora nel nostro profondo. Un rosso vivo che viene squarciato da una voragine nera centrale, che diviene spazio abitabile dall’immaginazione dello spettatore. La pittura per Kapoor costituisce infatti uno strumento indispensabile per concepire e sondare non solo la spazialità, ma anche, e soprattutto, per indagare nei meandri più profondi e fragili del corpo umano.

“Ho un'ossessione per il rosso... Ciò che è interessante del rosso è che si collega al nero in modo incredibilmente naturale. Il rosso crea un'oscurità straordinaria. E naturalmente si potrebbe dire che il rosso è completamente un colore dell'interno” (Tratto da un’intervista di Anish Kapoor a Maurizio Canesso)