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Paolo de Matteis e studio (Piano Vetrale, 1662- Napoli, 1728)

Allegoria dell'arte

olio su tela
cm 90x140

reca sul retro della tela firma probabilmente apocrifa

Il dipinto, trattando una tematica cara all’Arcadia, raffigura l' Allegoria della pittura che dipinge Cupido disarmato, ovvero l' Amore celeste, come emerge dalla faretra con le frecce deposta alle spalle del piccolo dio alato e dalla fiaccola ardente sorretta con la mano destra.

La tela è databile certamente negli ultimissimi anni di vita del pittore, fra il 1625 e il 1628, e, sotto l’accurata supervisione del padre, potrebbe essere stato completato per la gran parte da una delle figlie, quasi certamente Mariangela, avviata dal padre alla pittura e sua collaboratrice in alcune opere uscite dal suo studio, con la firma apposta sul retro.
Bernardo De Dominici in “Le Vite de’ pittori, scultori ed architetti napoletani”, Napoli 1742 III vol. scrive di lei:
“ Mariangiola De Matteis, che sotto la di lui direzione disegnò ragionevolmente a concorrenza de’ migliori Scolari del Padre. Ella in pittura si esercita con lode, e più nel far ritratti, che gli sono ben ricompensati con vari presenti da coloro che hanno la sorte di essere effigiati da lei.”

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