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Armando De Stefano ©  
(1926 - 2021)

Ferdinando IV nel parco di Cosenza

Firmato A. De Stefano in alto a sinistra
Tempera su tela applicata su tavola
cm 35x50


Provenienza:
Club d'Arte Sant'Erasmo, Milano, come da etichetta e timbri sul retro 

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Armando De Stefano iniziò il suo percorso artistico durante la Seconda guerra mondiale, quando a Napoli disegnava personaggi famosi di colonnelli e militari americani. Si iscrisse a 15 anni all'Accademia di Belle Arti di Napoli, avendo tra i suoi più illustri maestri anche Emilio Notte. Nel 1947 diede vita con altri sei pittori napoletani, tra cui Franco Palumbo, Mario Colucci, Renato Barisani, al "Gruppo Sud", espressione dell'adesione a una pittura realistico-sociale, per poi aderire al movimento realista italiano insieme a Guttuso, Zigaina, Vespignani, Francese e Attardi.

"All’ Accademia feci l’incontro meraviglioso con Emilio Notte: grande pittore, grande didatta. Disse: "Ricordati che i leoni camminano da soli", questa frase mi ha accompagnato per tutta la vita, la lezione morale di Notte mi ha guidato in 42 anni di insegnamento. Al terzo anno di Accademia vinsi il Premio De Gasperi a Roma ed esposi alla Biennale di Venezia, dipinti di figure allungate. Grazie a una mostra al Grenoble conobbi Picasso, Braque, Matisse. Fu uno choc. Presi a fare cose discontinue, a cercare una mia strada (...) Non basta portare il mondo a Napoli, dobbiamo portare Napoli in tutto il mondo. (...) Ho avuto il ‘600, Cammarano, Gemito, i miei vecchi. Ho scelto questo mestiere perché amavo i pennelli, i colori, la tela, la puzza dell’acqua ragia, il corpo umano. Ma le passioni antiche, gli strumenti eterni dell’arte, devono sempre servire alla modernità".

(Tratto dall'intervista ad Armando De Stefano a cura di Pietro Gargano, Il mattino, 6 novembre 2005)


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