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Mario Schifano ©  
(1934 - 1998)

Programma Notturno, 1972

Dittico di smalto alla nitro su tela emulsionata
cm 180x240 (opera complessiva) - cm 180x120 (ciascuna tela)

Provenienza:
Centro d’Arte Contemporanea e Primitiva L’Uomo e l’Arte, Milano, come da etichetta sul retro;
Collezione privata, Napoli

Esposizioni:
Mario Schifano, Salone Scuderie in Pilotta, Parma, 1974

Bibliografia:
Mario Schifano, Opere su tela 1956-1982, Vol. I, illustrato a p. 198, n 72/087;
Mario Schifano, Edizioni La Nazionale, Parma, illustrato a p. 241

Opera registrata presso l’Archivio Mario Schifano, Roma, a cura di Monica Schifanocome da certificato

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Mario Schifano (Homs, 1934 – Roma, 1998) è universalmente riconosciuto come il padre della Pop Art italiana. Animo inquieto e sempre alla ricerca di stimoli, nel 1962 compie un viaggio fondamentale a New York, entrando in contatto con Andy Warhol e Gerard Malanga, frequentando la Factory e le serate del New American Cinema Group. Questa esperienza segna profondamente la sua produzione e influenza tutta l’arte italiana degli anni successivi. Schifano è celebre per aver ridefinito la pittura attraverso un approccio poliedrico, sperimentando numerosi mezzi e linguaggi, pur mantenendo la pittura come forma espressiva principale.

Tra gli anni ’60 e ’70, l’artista lavora in uno studio affollato da decine di televisori sempre accesi a volume spento, inondando lo spazio visivo di un flusso continuo di immagini. Da questo contesto nascono opere come “Programma notturno” (1972), qui presentata, dove Schifano isola immagini dai monitor televisivi, le fotografa e le emulsiona sulla tela, rifinendole poi a smalto. Composta da un dittico, l’opera è archiviata presso l’Archivio Mario Schifano e pubblicata nel Catalogo delle Opere su tela 1956-1982 e fu esposta nel 1974 al Salone Scuderie in Pilotta a Parma.

Questi lavori rappresentano tra le sperimentazioni più avanzate dell’artista: la tela emulsionata riproduce l’effetto luminoso dello schermo televisivo, su cui Schifano interviene con la pittura, mescolando tecniche innovative e generando un risultato sorprendente e tuttora considerato all’avanguardia. In “Programma notturno”, inoltre, l’artista introduce un sottile elemento erotico, catturando immagini sensuali dai programmi televisivi proibiti ai minori, esplorando così non solo il potere della televisione come mezzo di comunicazione globale, ma anche la tensione tra visione, desiderio e trasgressione. Con questi lavori, Schifano si conferma tra i primi artisti a focalizzarsi sullo schermo come soggetto artistico, anticipando modalità di rappresentazione che avrebbero influenzato la sperimentazione contemporanea e ridefinito il confine tra pittura, fotografia e media.  
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