Provenienza:
Sant'Erasmo Club d'Arte, Milano, come da etichetta sul retro e timbro su fotografia autenticata;
Galleria d'Arte Soave, Alessandria, come da timbro su fotografia autenticata;
Collezione privata, Roma
Fotografia dell'opera autenticata dall'artista in data 1 febbraio 1975
Si ringrazia Eskil Lam, figlio dell'artista, per aver confermato verbalmente l'autenticità dell'opera
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Nato a Sagua la Grande (Cuba) nel 1902, Wifredo Lam è noto per il suo stile che combina elementi del cubismo, del surrealismo, dell'arte africana e cubana. Nel 1938 si trasferisce a Parigi dove conosce Pablo Picasso, di cui diventa amico. Nel corso degli anni Cinquanta, pur continuando a intrattenere strette relazioni con l’ambiente artistico cubano, lavora con artisti del gruppo CoBrA e dell’avanguardia italiana, fino all’esperienza di Albissola Marina insieme a Asger Jorn, Karel Appel, Enrico Baj, Lucio Fontana e altri.
Tra gli animali che Lam raffigura più spesso nelle sue opere, come in quella del 1960 qui proposta, ci sono gli uccelli, che rivestono un ruolo di primo piano nei rituali cubani della santería, dove sono utilizzati per comunicare con le divinità. L’artista, tramite l’utilizzo di pastelli a cera su carta, ritrae il profilo stilizzato di sette uccelli all’interno di uno sfondo dalle tinte gialle, blu, arancioni e rosse realizzando così questi originali totem spirituali, tipici della ricerca del grande artista cubano.