Provenienza:
Galleria Milano, Milano, come da etichetta sul retro;
Galleria Genova, Genova, come da etichetta sul retro;
Collezione Carletto Gussoni, come da etichetta sul retro;
Galleria Alessandro Gazzo, Bergamo, come da etichetta sul retro;
Galleria La Bussola, Torino, come da etichetta sul retro;
Galleria La Medusa, Roma, come da ritaglio di giornale sul retro;
Galleria Sangallo, Firenze, come riportato sul Catalogo Generale a cura di Claudio Bruni Sakraischik;
Collezione privata, Firenze
Bibliografia:
Giorgio De Chirico. Opere dal 1908 al 1930, Catalogo Generale a cura di Claudio Bruni Sakraischik, Electa Editrice, Milano, 1987, vol. V, n. 350;
de Chirico, Galleria Milano, Milano, 1931, n. 643;
Omaggio a De Chirico. Opere dal 1912 al 1934, Galleria La Medusa, Roma, ottobre 1966, n. 60;
Omaggio a De Chirico, L'Eco della stampa, novembre 1966;
Giorgio de Chirico. Gli anni 30, a cura di Maurizio Fagiolo dell’Arco, Skira Editore, Milano, 1995, p. 72, n. 14;
Novecento, tensioni e figura, catalogo di mostra a cura di Fabio Migliorati, Forma Edizioni, Poggibonsi, 2012, pp. 48-49;
Maestri moderni e contemporanei. Antologia scelta 2013, p. 91;
Arte Fuori Regime. Novecento a Nudo, catalogo di mostra a cura di Guido Cribiori, Studiolo 93, Milano, 2013, n. 21;
Giorgio de Chirico. Il volto della metafisica, a cura di Victoria Noel-Johnson, Skira, Milano, 2019, p. 166, n. 65;
Morandi, Balla, de Chirico and Italian Painting 1920 - 1950, catalogo di mostra con testo introduttivo di Flavia Frigeri, Tornabuoni Art, Londra, 2020, p. 69;
Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2023, Firenze p. 86;
Giorgio de Chirico, Roma, 2024, pp. 15, 51
Esposizioni:
de Chirico, Galleria Milano, Milano, aprile - maggio 1931;
Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Ottone Rosai, Galleria del Fiore, Firenze, 1942;
Omaggio a De Chirico. Opere dal 1912 al 1934, Galleria La Medusa, Roma, ottobre 1966;
Novecento, tensioni e figura, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Arezzo, marzo - maggio 2012;
Oratorio di Santa Caterina, Bagno a Ripoli (Firenze), settembre - ottobre 2012;
Reading de Chirico, Tornabuoni Art, Londra, ottobre 2017 - gennaio 2018;
Giorgio De Chirico, il volto della metafisica, Palazzo Ducale, Genova, marzo - settembre 2019;
Morandi, Balla, de Chirico and Italian Painting 1920 - 1950, Tornabuoni Art, Londra, febbraio - settembre 2020;
La Métaphysique du rêve, Tornabuoni Art, Parigi, settembre - ottobre 2024
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«Ogni oggetto presenta due aspetti: l'aspetto comune, che è quello che generalmente si scorge, e che tutti scorgono, e l'aspetto spirituale e metafisico, che solo pochi individui riescono a vedere, in momenti di chiaroveggenza o di meditazione metafisica. L'opera d'arte deve richiamare un aspetto che non si manifesta nella forma visibile dell'oggetto rappresentato». (Giorgio de Chirico)
Giorgio de Chirico (Volos, 1888 - Roma, 1978) pittore erudito, raffinato intellettuale, grande conoscitore e ammiratore dell’arte italiana rinascimentale, è universalmente riconosciuto come il padre della pittura Metafisica. Le opere del “Pictor optimus”, come de Chirico è stato poi definito, sono caratterizzate da una forte atmosfera onirica e da innumerevoli rimandi alla mitologia classica, che hanno influenzato le avanguardie del XX secolo, in particolar modo il Surrealismo e tutta la produzione artistica successiva.
Il decennio tra il 1930 e il 1940 ha rappresentato per la vicenda dell’artista una stagione ricca di intuizioni rese con una straordinaria capacità espressiva. Proprio dagli anni Trenta, periodo di produzione dell’artista in grande rivalutazione sul mercato internazionale, infatti de Chirico inizia a dipingere nudi, in particolare di soggetti femminili. La figura femminile è un soggetto amato e spesso presente nell'arte di de Chirico, rimanda a un senso di abbandono e di mistero, tipico della sua pittura metafisica, ed è associato frequentemente al mito di Arianna, uno dei grandi temi della pittura dechirichiana.
Nell’olio su tela del 1930 qui proposto, pubblicato nel “Catalogo Generale delle opere dal 1908 al 1930” a cura di Claudio Bruni Sakraischik, de Chirico ritrae un nudo femminile dalle forme perfettamente delineate e scolpite all’interno di un paesaggio sul quale si ritrovano diversi elementi classici dai rimandi mitologici. Lo scenario è quello di una spiaggia caratterizzata dalla presenza di frammenti di colonne bianche classiche e dove, dietro ad una piccola collina sullo sfondo, si scorge il profilo di un tempio. L’opera è di indubbia qualità pittorica, tanto da essere stata in numerose importanti collezioni già a partire dall’anno successivo alla sua realizzazione ed esposta in diverse mostre tenutesi presso gallerie storiche come la Galleria Milano, la Galleria Genova, la Galleria La Bussola, la Galleria La Medusa e anche nella recente mostra di Palazzo Ducale a Genova del 2019, fregiandosi inoltre di un ricco e prestigioso curriculum bibliografico.