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attribuito a Alessandro Salucci (attivo a Firenze nel XVII secolo) e Michelangelo Cerquozzi (Roma, 1602 - 1666)

a) Capriccio architettonico con porticato ionico e edificio con cupola sullo sfondo ; b) Capriccio architettonico in un animato porto e ruderi sullo sfondo

coppia di oli su tela
cm 120x170 cad.
L’attribuzione della bella coppia di dipinti qui presentati ad Alessandro Salucci con la collaborazione di Michelangelo Cerquozzi sono state avanzate dal professor Vincenzo Pacelli in una comunicazione scritta ai proprietari datata 1995.
Lo studioso data le due tele alla maturità dell’artista, quando Salucci, con il suo interesse per le finezze decorative, anticipò la pittura di architetture della fine del Seicento. Le architetture fantastiche, che per creare l’effetto di profondità hanno i contorni ben definiti, derivano in un certo qual modo dalla concezione architettonica di Viviano Codazzi, le cui opere erano note al Salucci.
Le figure di piccolo formato delle due composizioni documentano la vita di tutti i giorni nella Roma secentesca, e sono tipiche della collaborazione fra i due pittori. Un notevole esempio di tale collaborazione sono i due paesaggi della Galleria Pallavicini a Roma.
Fiorentino di nascita ma romano per le sue radici artistiche, Alessandro Salucci è documentato a Roma per la prima volta nel 1628 e dalla metà degli anni Trenta in poi Salucci collabora con Cerquozzi, allievo prima del Cavalier d’Arpino e poi del fiammingo Pieter Van Laer, detto il Bamboccio.

€ 30.000,00 / 40.000,00
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